Nel giorno 1 ottobre 1981, la Madonna di Medjugorje, in risposta alla “veggente” Vicka Ivanković, la quale le trasmetteva una domanda ― scritta su un bigliettino ― di un fedele che chiedeva se tutte le religioni sono buone (“dobre” in croato), avrebbe affermato: “Tutte le religioni sono uguali [“iste” in croato] davanti a Dio. Dio regna su di esse come il sovrano nel suo regno. Nel mondo, non tutte le religioni sono uguali, perché la gente non si sottomette ai comandamenti di Dio. Li rifiutano e li denigrano” (Tomislav Vlašić, Kronika ukazanja u župi Međugorje [che significa “Cronaca delle apparizioni nella parrocchia di Medjugorje”], Ufficio parrocchiale di Medjugorje, 1981-1983, p. 11; la versione italiana citata è contenuta nel volume di René Laurentin e René Lejeune, Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje. Raccolta cronologica dei messaggi. Urgenza del ritorno a Dio, trad. it. di B. Pistocchi, Queriniana, Brescia 1988, p. 300 e p. 149).
È significativo che la suddetta risposta del 1° ottobre 1981 non si legga nelle più diffuse raccolte devozionali dei messaggi di Medjugorje, destinate ad alimentare la fede nelle apparizioni: v., ex multis, Medjugorje 1981-2013. La storia con i messaggi della Regina della pace, trad. it. di G. L. Zenga, Matica Hrvatska, Čitluk-Medjugorje 2013, p. 23.
La risposta citata è in palese contraddizione con la dottrina della Chiesa Cattolica e ricorda le affermazioni tipiche dell'eresia modernista, secondo la quale “tutte le religioni son vere” (Pio X, Lettera Enciclica Pascendi Dominici Gregis, datata Roma, 8 settembre 1907, n. 14: vi avverto che la numerazione dei paragrafi, presente nella versione inglese dell'Enciclica, manca in quella italiana; cfr. anche Conc. Ecum. di Firenze, Bulla Cantate Domino: DS 1351; Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, n. 14; Dich. Dignitatis humanae, n. 1; Pio IX, Lett. Apost. Iam vos omnes: DS 2997-2999, Pio XII, Lett. Enc. Mystici Corporis Christi, “De salute hominum extra visibilem Ecclesiam”: DS 3821; Giovanni Paolo II, Lett. Enc. Redemptoris missio, n. 36 e soprattutto Congr. per la Dottrina della Fede, Dich. Dominus Iesus, nn. 21-23): per i modernisti, infatti, secondo Pio X, “tutte le religioni, quante mai ne esistono, sono egualmente vere, poiché se nol fossero non vivrebbero” (Pio X, Lett. Enc. Pascendi Dominici Gregis, n. 15).
Questo messaggio del 1° ottobre 1981, forse frutto di ingenuità, insieme con altri (v., ad esempio, il messaggio del 16 settembre 1981, in cui la presunta Madonna dice ai “veggenti” che non devono pregare per se stessi, dato che lei li ha premiati nel modo migliore, ma per gli altri, e quello del 6 maggio 1982, in cui si sostiene che le persone sono presenti nel cielo con l'anima e con il corpo), quando venne reso noto, suscitò sconcerto e indignazione in alcuni teologi, i quali si premurarono di precisare che, nelle apparizioni autentiche, la Madonna non afferma mai nulla che sia in contrasto con l'insegnamento della Chiesa (v. Donal Anthony Foley, Comprendere Medjugorje. Visioni celesti o inganno religioso?, trad. it. di A. Sandri, Edizioni Cantagalli in collaborazione con Eupress FTL, Lugano-Siena 2017, pp. 134 ss. e cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 67b).
San Tommaso d'Aquino, che, secondo la Chiesa Cattolica, deve essere seguito, più di tutti, come maestro (“s. Thoma praesertim magistro”) nello studio dei misteri della salvezza (cfr. can. 252, § 3 CIC 1983), insegna che il male deriva e si può riconoscere da singole mancanze: “Bonum est ex integra causa, malum autem ex singularibus defectibus” (Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, II-II, q. 79, a. 3, ad 4; II-II, q. 110, a. 3, co.; cfr. S. Th., I-II, q. 19, a. 6, ad 1 e ivi, a. 7, ad 3).
A tale sconcerto venne posto in parte rimedio con alcuni messaggi di parecchi anni dopo, in cui la c.d. Madonna di Medjugorje condanna nominalmente, senza entrare nel merito, il “modernismo” (“modernizma” nel testo croato), tralasciando di specificare se si riferisce al “modernismo” in senso teologico; eccoli:
“Cari figli, Dio vi ha dato la grazia di vivere e proteggere tutto il bene che è in voi ed attorno a voi e di esortare gli altri ad essere migliori e più santi, ma satana non dorme e attraverso il modernismo vi devia e vi guida sulla sua via. Perciò figlioli, nell’amore verso il mio cuore Immacolato amate Dio sopra ogni cosa e vivete i suoi comandamenti. Così la vostra vita avrà senso e la pace regnerà sulla terra. Grazie per aver risposto alla mia chiamata” (Messaggio a Marija Pavlović del 25 maggio 2010).
“Cari figli! Anche oggi l’Altissimo mi ha permesso di essere con voi e di guidarvi sul cammino della conversione. Molti cuori si sono chiusi alla grazia e non vogliono dare ascolto alla mia chiamata. Voi figlioli, pregate e lottate contro le tentazioni e contro tutti i piani malvagi che satana vi offre tramite il modernismo. Siate forti nella preghiera e con la croce tra le mani pregate perché il male non vi usi e non vinca in voi. Io sono con voi e prego per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata” (Messaggio a Marija Pavlović del 25 marzo 2015).
“Cari figli! Oggi vi invito a pregare per la pace. Pace nei cuori umani, pace nelle famiglie e pace nel mondo. Satana è forte e vuole farvi rivoltare tutti contro Dio, riportarvi su tutto ciò che è umano e distruggere nei cuori tutti i sentimenti verso Dio e le cose di Dio. Voi, figlioli, pregate e lottate contro il materialismo, il modernismo e l’egoismo che il mondo vi offre. Figlioli, decidetevi per la santità ed io, con mio Figlio Gesù, intercedo per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata” (Messaggio a Marija Pavlović del 25 gennaio 2017).
Lascio ai lettori trarre le debite conclusioni.
A chi volesse documentarsi sul fenomeno delle asserite apparizioni mariane a Medjugorje, consiglio la lettura, possibilmente nell'ordine in cui li cito, dei seguenti volumi:
Raffaele Ascheri, L'imbroglio di Medjugorje. Le false apparizioni della Madonna, Kaos Edizioni, Milano 2007;
Marco Corvaglia, Medjugorje. È tutto falso, Anteprima Edizioni, Torino 2007;
Marco Corvaglia, La verità su Medjugorje. Il grande inganno, Edizioni Lindau, Torino 2018;
Donal Anthony Foley, Comprendere Medjugorje. Visioni celesti o inganno religioso?, trad. it. di A. Sandri, Edizioni Cantagalli in collaborazione con Eupress FTL, Lugano-Siena 2017.
Coloro che conoscono la lingua inglese troveranno utile anche la lettura di un libro più aggiornato dello stesso Donal Anthony Foley, non ancora pubblicato in italiano, che s'intitola Medjugorje Complete: The Definitive Account of the Visions and Visionaries, Angelico Press, New York 2021: questo lavoro tiene conto della Relazione consegnata nel 2014 a papa Francesco dalla Commissione internazionale di inchiesta e di studio sulle apparizioni della Madonna di Međugorje, nota anche come Commissione Ruini (il cui parere ― ricordo ― non è definitivo né vincolante per i fedeli cattolici), relazione che potete leggere integralmente, grazie a una copia fatta trapelare, in Dossier Medjugorje, Introduzione e commento di Saverio Gaeta, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2020.
In relazione ad apparizioni come quelle di La Salette (1846) e Lourdes (1858), la Sacra Congregazione dei Riti, con Decreto del 2 maggio 1877, dichiarava: “Eiusmodi apparitiones seu revelationes neque approbatas neque damnatas ab Apostolica Sede fuisse, sed tantum permissas tamquam pie credendas fide solum humana, iuxta traditionem quam ferunt, idoneis etiam testimoniis ac monumentis confirmatam” (cit. in Pio X, Motu proprio “Sacrorum antistitum”, quo quaedam statuuntur leges ad modernismi periculum propulsandum, cioè “con il quale si stabiliscono alcune norme per respingere il pericolo del modernismo”, VI, Roma, 1 settembre 1910; v. anche Pio X, Lett. Enc. Pascendi Dominici Gregis, n. 55), vale a dire: “Le apparizioni o rivelazioni di questo genere non sono state né approvate né condannate dalla Sede Apostolica, ma soltanto permesse come da piamente credersi sulla base di una fede solamente umana, conformemente alla tradizione di cui godono, confermata anche da testimonianze e documenti idonei” (trad. it. mia; cfr. anche Benedetto XVI, Esort. Ap. Verbum Domini, n. 14b e Dicastero per la Dottrina della Fede, Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali, II. Procedure da seguire, art. 22, §§ 1 e 2).
Il “nihil obstat” concesso dal Dicastero per la Dottrina della Fede “circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje” appare dettato più da una sorta di “pragmatismo” pastorale che dall'anelito di proteggere l'integrità della fede cattolica (v. Dicastero per la Dottrina della Fede, “La Regina della Pace”. Nota circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje, passim, ma soprattutto nn. 1-5; 28-29; 35-36; 38-42). Viviamo in tempi in cui la verità è troppo spesso detronizzata dalla ricerca dell'utilità e della convenienza.
Sicuramente, se in precedenza nessuno nel mondo avesse mai riferito di apparizioni mariane, nemmeno a Medjugorje (i cui abitanti hanno sempre supportato attivamente queste pseudoapparizioni) qualcuno avrebbe osato affermare che ivi appare la Madonna (anche in questo caso ci troviamo di fronte a comportamenti imitativi), perché i racconti di queste apparizioni sarebbero sembrati troppo inverosimili. Si lascia ingannare dalle false e dai falsi veggenti della Vergine Maria solamente chi crede che la madre di Gesù possa ancora apparire dopo la sua morte: gli ingannatori e le ingannatrici di successo basano le loro menzogne su ciò che può apparire verosimile a una determinata categoria di persone; naturalmente possono mentire anche consacrati e consacrate, bambini, autorità religiose e civili, ecc. Quando la fama delle pseudoapparizioni si consolida, accade quasi sempre che qualcuno gridi a miracoli inesistenti o attribuisca all'intervento della figura celeste “apparsa” il verificarsi di fatti a eziologia ignota o del tutto naturale (si cade spesso nell'errore logico espresso dalla locuzione latina “cum hoc vel post hoc, ergo propter hoc”); che vengano diffusi foto- o videomontaggi che documentano truffaldinamente eventi soprannaturali mai avvenuti; che soggetti diversi dai “veggenti” iniziali fingano che la medesima figura sia apparsa anche a loro e che addirittura degli “esperti” di parte producano false attestazioni scientifiche, per fini meramente umani. Più in generale, è opportuno contrastare efficacemente i casi di abuso della credulità popolare (che purtroppo è molto più estesa di quanto comunemente si pensi), anteponendo sempre l'amore per la verità a ogni interesse particolare. Niccolò Machiavelli, nel capitolo XVIII, intitolato “Quomodo fides a principibus sit servanda”, della sua opera più celebre, Il Principe, scrisse che “sono tanto semplici gli uomini, e tanto obediscano alle necessità presenti, che colui che inganna, troverrà sempre chi si lascerà ingannare” (Niccolò Machiavelli, Il Principe, a cura di Ugo Dotti, seconda edizione, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 1980, p. 100). Può dimostrarsi difficile smascherare chi, facendo subdolamente leva su valori condivisi (non solo religiosi), induce taluno in errore con artifizi e raggiri, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno (v. art. 640 Cod. Pen. it.).
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